Bella idea, quella dei Vignerons indépendants francesi. L’associazione, che riunisce circa 7.000 vignaioli aderenti e produce quasi il 55% del vino prodotto in Francia, nata 35 anni fa, ora tenta la via della vendita diretta sul Web dei suoi prodotti  (www.vigneron-independant.com). Oggi la vendita di vino a mezzo Web , in Francia,corrisponde ad appena il 6% , ma si prevede un’espansione molto rapida, che porterà le vendite via Web al 20% nell’arco di cinque anni.

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Una semplice considerazione: l’Italia produce oggi vini che, per quantità e qualità, non hanno nulla da invidiare a quelli francesi. Il ritardo che la nostra vitivinicoltura aveva rispetto a quella di Oltralpe appena 50 anni fa è stato  ormai colmato e siamo in grado di battercela alla pari in tutte le categorie di vino, e non solo in quelle dei vini di valore medio o piccolo . Dovremmo però imitare la capacità (in cui i nostri cugini sembrano eccellere) di mettersi insieme e di lavorare per un risultato comune. O come si dice oggi con un’espressione abusata, “fare sistema”. Basta aprire il sito di una qualunque grande regione del vino (da quello della Borgogna a quello della Loira), per rendersi conto di quanto si sia lavorato per proporre una immagine unica dei vini e del loro territorio, integrando enogastronomia e turismo. L’Italia non ha nulla di meno per poter fare altrettanto e anche più. Quando?