Racines AADi colore rubino appena volgente al granato, ha naso saturo di frutti rossi e neri (ciliegie nere, more, cassis) e note selvatiche di sottobosco, sul palato è carnoso, con tannini vellutati, sottilmente speziato (avverti pepe e garrigue), un vino molto seduttivo, che sente il mistral. Parlo del Racines dell’annata 2015, un Gigondas del Domaine Les Pallières. Situato a una quarantina di chilometri da Avignon, al centro di un triangolo che unisce Carpentras, Orange e Vaison-la-Romaine, Gigondas è un paesino di meno di 600 abitanti, che dà nome alla seconda denominazione, per fama e importanza, del Rodano meridionale, dopo quella di Châteauneuf-du-Pape.

Forse un po’ meno elegante dello Châteauneuf du Pape, ha personalità e notevole energia, è inizialmente austero ma, nelle annate favorevoli, diventa sontuoso col tempo. Antico insediamento romano (il suo nome deriva forse da Jucunditas, gioia) , come testimoniano i numerosi reperti (monete, vasi, tegole) ritrovati nel territorio comunale, Gigondas fece parte nel X secolo del marchesato di Provenza, poi passò ai Principi di Orange che la possedettero fino al 1731, quando il principato fu annesso al regno di Francia. Qui la viticultura è molto antica : la prima menzione di una vigna a Gigondas risale al XII secolo, ma la scoperta di vasi vinari più antichi fa supporre che la cultura della vite vi sia stata introdotta dalla legione romana. L’istituzione dell’AOC Gigondas , dopo essere stata sotto la denominazione di Côtes -du-Rhône Villages, risale al 1971. Situate ai piedi dello spettacolare massiccio delle Dentelles de Montmirail, 630 m. di altitudine , gigantesche piramidi di calcari grigi di oltre 200 milioni di anni, le vigne di Gigondas poggiano su substrati geologici che vanno dall’era secondaria a quella quaternaria, rappresentando un unicum in Francia e probabilmente in Europa. I suoi 1.200 ettari di superficie sono pertanto caratterizzati da una varietà di suoli unica. Un potenziale inesplorato di vini di singole parcelle che farebbe invidia alla Borgogna. L’area vitivinicola dell’AOC può essere distinta in cinque zone diverse, partendo dall’Ouvèze, che marca il limite occidentale di Gigondas. Qui si trova il terroir detto del plateau, che rappresenta anche il nucleo storico del vigneto. Qui i suoli sono ricchi di alluvioni e galets calcarei e danno vini ampi e tendenti all’opulenza. Man mano che si procede verso Gigondas, si incontrano dapprima, più in alto, Font du Pape, risalente all’epoca quaternaria, suoli colluvionali costituiti per erosione delle rocce del massiccio delle Dentelles, poi, quasi all’ingresso del paese, un terroir di safres, simile a quello di Châteauneuf-du-Pape: depositi di grès e sabbie dell’era terziaria Qui i vini hanno notevole finezza. Sui rilievi della Grande Montagne e il vallone de La Romane, nel settore nord-orientale del territorio di Gigondas, è un’ampia area ricca di boschi , nei cui suoli si alternano rocce calcaree e marne dell’era secondaria (Giurassico e Cretaceo): qui i vini sono più “nordici”, tendono all’austerità e richiedono una lunga maturazione. Infine, sul lato opposto, è l’area che affaccia sulla faglia di Beauregard, anch’essa in altitudine, dai suoli calcareo-marnosi , da cui provengono vini molto minerali. A Gigondas il clima è di influenza provenzale, meridionale, soggetto al mistral, caldo e secco, ma il massiccio delle Dentelles con le sue brezze ascendenti e discendenti assicura una moderazione dei picchi di temperatura.

Racines RRIl Racines del Domaine Les Paillières (135 ettari, dei quali 110 ricoperti da boschi di pini e querce: le vigne occupano il resto) è prodotto con le uve di vecchie vigne di oltre 70 anni, situate nel lieu-dit avente lo stesso nome, nel settore più settentrionale dell’appellation, verso l’Encieux, dove la maturazione è più lenta e i vini tendono ad essere più austeri. Il Racines è per l’80% grenache noir, il 15% mourvèdre e syrah “en complantation” e il 5% di clairette. Le viti si trovano a 250 m. di altitudine, su un suolo terrazzato a causa delle forti pendenze , ricoperto di éboulis calcarei provenienti dalle sovrastanti Dentelles di Montmirail e poggiante su una culla di argilla molto compatto. Le uve, sottoposte ad un triplice tri (due in vigna e il terzo in cantina), raccolte a mano, sono parzialmente non diraspate, a seconda dell’annata, fatte fermentare in cuves di cemento e di legno per 25-30 giorni a temperatura controllata,e pressate pneumaticamente. Il vino, riversato in fusti di legno da 60 hl., restano ad affinarsi per circa venti mesi. Quella del 2015 ha tutte le premesse per diventare una grande annata: piogge abbondanti dal mese di ottobre, poi la primavera ha portato il bel tempo, la floraison si è svolta regolarmente, lo stato sanitario delle uve si è mantenuto ottimo, la vigna ha resistito bene alla secchezza di giugno e luglio grazie alle riserve autunnali, qualche pioggia sparsa a settembre ha assicurato il necessario equilibrio prima della vendemmia. Presso il Domaine, dal 1998 di proprietà della famiglia Brunier (per intenderci, quella del Vieux TéléGraphe, uno dei più famosi e classici Châteauneuf-du-Pape) in partenariato con Kermit Lynch, si produce anche un altro cru, all’estremo nord della denominazione, il Terrasse du diable, da vigne più giovani (ma comunque di 45 anni) situate più in alto (a 250-400 m.), piccole parcelle circondate dai boschi, nei lieux-dits Poncet, Thomas , Terrasse du diable e Les Pallières), vinificata nello stesso modo: molto minerale e più tannico, ha bisogno di tempo per addomesticarsi. A Gigondas si producono solo vini rossi: a dire il vero c’è anche un 1% di vini rosé molto gourmand, dal colore intenso, rosa carico con riflessi violacei, e anche a Les Pallières se ne produce da qualche anno uno, il cui nome, Au Petit Bonheur, dice tutto. Altri Gigondas di notevole spessore sono quelli del Domaine Les Teyssonnières, nel settore dei safres, e quelli dello Chateau de Saint-Cosme di Louis Barruol, , amato da Parker. Un ottimo Gigondas del plateau è quello del Domaine du Terme, a Santa Duc. Una bottiglia di Gigondas costa circa 30 euro. Li vale.

Domaine Les Pallières, Gigondas. Vieux Tèlégraphe, 3 route de Chateauneuf-du-Pape, 84370 Bedarrides, www. vieux-telegraphe.fr