Per comprendere appieno l’enormità della recente “putinata” , con la quale il governo russo, appropriandosi del nome “Champagne” (ribattezzato “shampanskoye”), ha imposto agli champagne francesi di rinunciare al proprio nome in etichetta, basti questo assaggio.
Purissimo e di grande eleganza e precisione, il Minéral 2013 di Agrapart è un prototipo dei blanc de blancs della Côte des Blancs, dove lo chardonnay acquista una finezza e una mineralità ineguagliabili rispetto a tutti gli altri grands crus della Champagne.
Più che il naso, elegante e freschissimo, di agrumi, albicocche e marzapane, è la bocca, ricca e sapida, che rende inconfondibile questa eccellente cuvée, nata dall’incontro di due terroirs, simili eppure diversissimi, come quelli di Avize e Cramant (94/100). Più ricco e full-bodied lo chardonnay di Avize, marcato dagli agrumi a buccia rossa e dall’albicocca, maturo e speziato, quasi austero, quello di Cramant. Minéral assembla il frutto di due parcelle, Le Champ Bouton di Avize e Les Bionnes di Cramant, che hanno caratteristiche fra loro più simili, entrambe con suoli marcatamente gessosi.
Le altre due cuvée millesimate del Domaine Agrapart , al contrario, si propongono di esaltare al più alto grado la distintività del terroir di Avize: Avizoise, dalle le uve della parcella cinquantenaria di Les Robarts , dal suolo argilloso più profondo, e Gros Yeux, e Vénus, elaborata dall’unica, preziosissima parcella de La Fosse aux Pourceaux, piantata nel 1959 e interamente lavorata con il cavallo (la giumenta Vénus) senza impiego di mezzi meccanici, che esprime l’anima più gessosa di Avize. Due affascinanti espressioni dello stesso cru.
Il talentuoso Pascal, che i suoi estimatori chiamano “le pape du chardonnay”, da quando, ormai, quasi quarant’anni fa ha assunto i comandi del Domaine che porta il suo nome, prosegue la via tracciata dal nonno Arthur e dal padre Pierre. I quattro ettari di vigna degli inizi si sono ormai triplicati, fino a comprendere 70 parcelle diverse tra Avize, dove ha sede la cantina e naturalmente Cramant , altri grand cru (Oger e Oiry) e premiers crus della Côte (Bergères-les-Vertus) e della Grande Vallée (come Avenay-Val d’Or). Niente diserbanti chimici, solo lieviti autoctoni, niente chaptalisation, vecchi tonneaux da 600 litri , aggiunta minima di S02. Molto buone anche le altre cuvées non grand cru, a partire da Le 7 Crus, la più emblematica, all’affascinante Complantée, dal gusto retro, nella quale convivono (nello stesso vigneto e in bottiglia) le antiche varietà (come il pinot blanc, l’arbane e il petit meslier). Il Pinot noir? Non è aria ( o meglio terreno per lui), e di fatti ce n’è una quantità trascurabile solo nelle etichette minori.
Domaine Agrapart, 57 Avenue Jean Jaurès, Avize, www.champagne-agrapart.com