In Richard Rottiers e i suoi vini mi sono imbattuto nel 2014 in occasione dei Grands Jours de Bourgogne (clicca qui per leggere) in una sessione dedicata ai “Jeunes Talents”. Disperso in un mare di Borgogna, nel quale erano anche alcuni dei più grandi e costosi vini del mondo, i suoi Moulin-à-vent non sfigurarono affatto.
Rottiers è un giovane vigneron , che, dopo diverse esperienze, sia nel Beaujolais, presso lo Château Thivin che fuori (nello Chablisien) e all’estero (Sud Africa e Nuova Zelanda), nel 2007 ha tentato la sua prima esperienza autonoma nel territorio del Moulin-à-vent, partendo da tre ettari di vigna in affitto, vigne vecchie, di 40-80 anni, come tutte quelle da lui gestite : oggi gli ettari sono 12, ma di suo Richard possiede solo poche are, visto l’aumento dei prezzi delle vigne che ha investito anche il Beaujolais, praticamente raddoppiati dal 2007 al 2019.
In conduzione biologica dal 2015, Rottiers produce , oltre a un buon Beaujolais Village, un Moulin-à-vent-quello di cui stiamo parlando-, nato dall’assemblage di uve di diverse parcelle, e alcune altre cuvée in selezione di specifici lieu-dit. Il più conosciuto di essi è quello di Champ de Cour ( sui lieux-dits del Moulin-à-vent, vedi qui ), ma è interessante, nonostante il suo nome poco augurale (Dernier Souffle), anche quello delle vigne antistanti il cimitero: il suolo è puro granito, la vigna ha 60 anni, e il vino che se ne trae ha struttura robusta. Nella sua cantina di Romanèche-Thorins la vinificazione è effettuata con la tradizionale macerazione semi-carbonica, a temperatura moderata, e i suoi vini sono affinati in fusti vecchi provenienti da Chablis, dove è la proprietà di famiglia (il Domaine des Malandes, di cui ho parlato qualche tempo fa ).
I suoi vini (tra i quali il suo Moulin-à-vent) sono in un giusto equilibrio tra freschezza e struttura, il frutto è assai piacevole e immediato, tanto da far dimenticare che hanno la capacità di invecchiare per alcuni anni senza problemi e spingere a goderseli subito.
Il Moulin-à-vent de 2019 (annata difficile in quel territorio a causa delle gelate, i rendimenti sono stati inferiori ai 20hl./ha.) è puro, di esemplare freschezza, con un aroma nel quale la ciliegia e i frutti rossi sono ben presenti: ha struttura salda e profondità, le leggere note boisée sono perfettamente assorbite. Un buon vino dalla eccellente bevibilità, adatto ad essere apprezzato anche d’estate su piatti saporiti e pesce azzurro a temperatura fresca (ma non fredda), dal costo più che ragionevole (17-20 euro)
Domaine Richard Rottiers, 69 La Sambinerie, 71570 Romanéche-Thorins, domainerichardrottiers.com