Falkenstein 2009 trisIl riesling, si sa, è una delle varietà a bacca bianca da cui si possono produrre vini molto longevi: spesso da fare impallidire i rossi cosiddetti “da invecchiamento”. In proposito ho splendidi ricordi di Auslese moselliani di oltre cinquant’anni in splendida forma. Non sono altrettanto  resistenti al tempo i nostri, neppure quelli dei territori più adatti al riesling, come la Val Venosta, la più piccola area vinicola dell’Alto Adige, ma nche questi, tradizionalmente secchi, si difendono  molto bene.

Lo conferma anche questo Riesling nostrano di Falkenstein del 2009, un’annata favorevole sia ai  bianchi che ai rossi dell’Alto Adige, che la dato diverse belle cuvée. Col tempo il  vino ha assunto un color giallo dorato carico, al naso offre un bouquet composito, nel quale primeggiano gli agrumi canditi, con eleganti evocazioni speziate di zenzero e zafferano, sul palato è denso e vellutato, con una evidente, ma non invasiva, impronta idrocarburica. Un bel riesling di montagna di indiscutibile identità territoriale (88-89/100).

Intendiamoci :12 anni non sono poi così tanti anche per altri bianchi italiani, che pure hanno la cattiva (e ingiustificata) fama di non essere in grado di reggere il confronto col tempo, ma quella bottiglia, recuperata nel settore dedicato ai bianchi dell’Alto Adige di vecchie annate, della mia cantina, sarebbe stata in grado di soddisfare anche il più esigente  degli amatori dei bianchi maturi. Complimenti a Frantz e Bernardette Prätzner che, con felice intuizione, una trentina di anni fa, decisero di espiantare i meli della loro tenuta per piantarvi ceppi di varietà di uva da vino tipiche della loro regione: in grande prevalenza bianche (pinot bianco, sauvignon, gewűrztraminer  e naturalmente riesling), riservando un’area più piccola al pinot nero. Gli ettari di proprietà sono 12, di cui la metà riservati al vitigno-principe, il riesling, e si trovano tutte nelle vicinanze di Naturno, un allegro paesino della Val Venosta, nel quale ogni anno si svolge una manifestazione  interamente dedicata al riesling, con  degustazioni e visite guidate, al termine delle quali viene premiato il vino migliore (quest’anno dal 18 ottobre al 19 novembre). Si tratta di vigne ad alta densità d’impianto (9-13.000 ceppi /ha.)  “di montagna”, tra i 600 e i 900 metri sul livello del mare, con belle esposizioni soleggiate (tutte a sudest, ad eccezione della vigna St. Ursula, del Pinot nero, che è a sudovest), che possono giovarsi di importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte. I suoli sono  di origine morenica, sabbiosi e secchi, ma ricchi di ardesia, gneiss, granito , mica e quarzo, ben drenati e molto adatti alla coltivazione della vite. Dai coniugi  Prätzner , ai quali si è ora aggiunta anche la figlia più grande, Maddalena, presto seguita  anche da Michaela, la lavorazione della vigna è prevalemente manuale, con il supporto solo parziale di macchine. La vinificazione avviene interamente, dal 2003, nella nuova cantina: si  impiegano lieviti indigeni e si fa un uso molto attento del legno (botti grandi di acacia), ricorrendo a lunghi affinamenti sulle fecce fini.  Al Riesling base (la cuvée di cui stiamo parlando) si è aggiunta nel 2015 anche una selezione Alte Rebe, basata sulle viti più vecchie, di una trentina d’anni : l’acidità è la stessa, 7g./l:, ma la gradazione alcolica e il residuo di zuccheri sono leggermente più alti, affina un anno in più e ha una maggiore densità.

Prezo orientativo in enoteca dell’ultima annata, 20 euro la bottiglia.

Falkenstein, via Castello 19, 39025 Naturno (BZ), www.falkenstein.bz