Terre de Vins, Spécial Hors-série Octobre 2022, € 7.00 in Francia, € 7.10 in Italia
“Exploitation durable” e “Occitanie” sono le parole-chiave di questo numero “fuori serie” di TdV. Le iniziative in atto per sviluppare una vitivinicoltura sempre più sostenibile e i territori del Sud della Francia vengono declinate in un fascicolo monografico di un’ottantina di pagine a colori, costruito su un modello molto simile a quello di altri numeri speciali degli anni scorsi.
Il prologo è affidato alle cooperative virtuose, che già da 15 anni sono impegnate sul fronte della sostenibilità a tutti i livelli (ambientale, economico, sociale). Oggi 120 cantine cooperative occitane sono etichettate come HVE (Haute Valeur Environmentale): raggiunti ormai gli obiettivi che il movimento si era proposto nel 2019, la spinta è a rendere perenne l’impegno in questa direzione.
Ad esso seguono quattro capitoli- uno per ciascuno dei territori considerati-dedicati a quella che TdV chiama “la tribù”. Ogni capitolo comprende le testimonianze di sei aziende, il punto di vista di un ambasciatore (o ambasciatrice) del territorio in esame, e selezioni di “pepite”, ossia vini di ottima qualità rappresentativi della sua distintività.
Si comincia con l’IGP Pays d’Oc, “promossa” da Céline Richard, a capo dell’azienda familiare dei vini Richard, accanto al padre André e alla sorella Corinne, che esprime la sua preoccupazione per la crisi dell’ approvvigionamento di vetro e le responsabilità connesse alla gestione dell’energia e delle materie prime. Le aziende prescelte sono tutte etichettate come biologiche, biodinamiche, HVE o facenti riferimento ad altre certificazioni, come Agri Confiance e Vignerons Engagés. Le pepite, bianche (chardonnay e sauvignon, ma anche rolle e mauzac) e rosse ( monovitigno di varie varietà internazionali o locali, come il marselan, o di assembalaggio), sono selezionate da Serge Navel.
Lo stesso modello appena descritto è poi replicato per la Languedoc e le altre regioni occitane. Della Languedoc l’ambasciatore è Georges Gracia, Presidente delle sezioni Languedoc-Roussillon e Valle del Rodano Sud della Sommellerie francese, che sottolinea l’esistenza, nei territori del Sud della Francia, una disposizione molto favorevole verso la coltivazione biologica. Le aziende-che non citerò- presentate sono anch’esse in conduzione biologica o biodinamica , distribuite tra le varie appellations, da Faugères a Pic-St. Loup. Le pepite, scelte sempre da Navel, riguardano, in bianco e in rosso, l’IGP Coteaux du Pont du Gard e i bianchi di Picpoul de Pinet Premium.
Il Roussillon ha come ambasciatore Fabienne Bonet, Presidente della Camera dell’Agricoltura dei Pirenei Orientali e Lei stessa viticultrice, che parla della siccità. I sei Domaines prescelti per questo servizio producono i loro vini nell’AOP Côtes-du-Roussillon e Côtes-du-Roussillon Villages o nell’IGP Côtes- Catalanes. Le pepite del Roussillon sono scelte da Yves Zier, che ha selezionato i migliori vini dell’IGP Muscat de Rivesaltes e i bianchi delle Côtes Catalanes.
L’ultima tribù è quella del Sud-Ouest, culla di numerose varietà autoctone, con le sue appellations (da Madiran a St- Mont). Ambasciatore di questo territorio è un’altra donna, France Gerbal-Médalle, Direttore dell’Ufficio Turismo di Lisle-sur-Tarn, naturalmente attivissima sul fronte dell’enoturismo. Le pepite di quest’ultimo territorio sono state selezionate da Frédérique Hermine: le sue scelte sono cadute sui bianchi e i rossi dell’IGP Côtes du Lot, i primi a base di chenin, chardonnay e sauvignon , e col malbec protagonista dei secondi, e i deliziosi Pacherenc du Vic-Bilh, dove dominano il petit e il gros manseng e le meno conosciute varietà petit corbu e arrufiac.