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Il vino, un bianco delle Graves di Podensac, ha un bel colore giallo pallido. Al naso offre agrumi e fiori bianchi, sfumature di burro fresco e cera d’api, sul palato è fresco ed equilibrato tra frutto e boisé, una bella persistenza, con chiusura “tropicale”(evocazioni di mango e ananas). Una bella bottiglia, neppure troppo costosa (una quindicina di euro in Francia). Si tratta della Cuvée Caroline dello Château de Chantegrive del 2015, in questo momento forse al suo meglio.
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Fronsac è una piccola regione del Libournais, situata tra i meandri dell’Isle e della Dordogne. Un paesaggio superbo, non a caso chiamato anche “il giardino segreto dei Bordeaux” e persino “La Toscana della Gironda”. Oggi sono pochi a conoscere davvero i suoi vini, a predominanza Merlot, come nella vicina Pomerol, e anche buoni conoscitori delle aree vitivinicole di Francia talvolta la confondono con Fronton, nella Languedoc, che naturalmente è ben distante e non ha nulla in comune con essa.
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Prendo lo spunto da una bella bottiglia di Vosne-Romanée 2013 del Domaine Mugneret-Gibourg (ahimé appena finita), per parlare di questo golosissimo village, ma anche degli altri vini della proprietà, riassaggiati in occasione della nostra ultima visita, effettuata alla fine dello scorso maggio. Vosne-Romanée è un piccolo villaggio della Côte de Nuits, ora con meno di 400 abitanti (50 anni fa erano quasi 300 in più) , compreso tra Nuits-Saint-Georges e Flagey-Echezeaux, la cui vita ruota in pratica tutta attorno al vino.
Leggi tutto: Le tre sorelle (ma non quelle di Čechov) e i gioielli della famiglia Mugneret
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Confesso che non conoscevo questo piccolo Domaine ricco di storia. Si tratta del Domaine Joliet a Fixin, comune di circa 750 abitanti a nord di Gevrey-Chambertin: la penultima AOC della Côte-d’Or prima di arrivare a Dijon (l’ultima è quella di Marsannay-la-Côte). Pur non conoscendolo affatto, non ho avuto però alcuna difficoltà a riconoscerlo al primo sguardo, appena entrati a Fixin. Si tratta infatti del Domaine del Manoir, come lo chiamano tutti, che campeggia dall’alto sul borgo.
Nella foto: un particolare del maestoso Manoir.
Leggi tutto: Un angolo di Medioevo: il Clos de la Perrière a Fixin
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Eccoci a Givry, una delle cinque appellations communales della Côte Chalonnaise, con quelle di Bouzeron, Rully, Mercurey e Montagny, famosa perché vi si produce il rosso (ma sarà poi vero?) che piaceva a Enrico IV, il re di Francia. Fatto sta che Enrico IV è ben presente su molte etichette di vini di Givry, terra molto adatta alla produzione di vini rossi: non è certo un caso che, dei circa 280 ettari di vigna di questa AOC, quasi 240 sono di Pinot noir e poco più di 40 di Chardonnay.
(Nella foto accanto, il Givry Crausot Premier cru blanc 2014)
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