Novacella-veltlinerNon è certo una novità che nella Valle Isarco si producano ottimi vini bianchi, alcuni dei quali tra i migliori d’Italia. Né che l’Abbazia di Novacella, una istituzione che ha cominciato a fare vino già al tempo del mitico Clos de Vougeot (dal 1142), sia da sempre un punto di riferimento obbligato per i vini della Valle Isarco.

In un serata tra amici enofili, nella quale abbiamo bevuto molti grandi vini, tra cui un Vega Sicilia Unico del 1985, di cui dirò a parte, hanno trovato posto anche due vini tra i più classici del Rodano: lo Châteauneuf-du-Pape Barberac di Michel Chapoutier e il Cornas del Domaine Auguste Clape.

boca 2005Se l’incontro tra Christof Künzli, attuale proprietario dell’azienda vinicola Le Piane, a Boca, con Antonio Cerri, vignaiolo “eroico” quasi ottantenne, agli inizi degli anni ’90, fosse avvenuto nella calda e soleggiata Provenza, avrebbe forse potuto fornire lo spunto per un nuovo romanzo “vinoso” di Peter Mayle, singolare scrittore inglese innamorato della Francia e del vino, che i lettori italiani conoscono come autore di Un’ottima annata e Il Collezionista di Marsiglia: due uomini molto diversi, ma evidentemente entrati in sintonia tra loro per l’amore condiviso per questo territorio, oggi ancora poco conosciuto (ma appena un secolo e mezzo fa celebre quanto le Langhe), dal quale nascono vini davvero sorprendenti per personalità e bevibilità.

 

A parte Marsannay e Fixin, Gevrey-Chambertin é il comune più settentrionale della Côte de Nuits, ad appena 16 km. da Dijon. Nel suo territorio sono ben 9 grands crus (più, ad honorem, il fuoriclasse Clos Saint-Jacques) e 26 premier crus, tutti naturalmente rossi .

Era tempo che volevo scrivere su Le Pergole Torte: un vino che basterebbe da solo a convincere gli scettici più ostinati della grandezza del Sangiovese, una varietà che, nelle sue espressioni maggiori, non ha nulla da invidiare ai migliori di Francia. Una magnum dell’annata 2001 bevuta qualche tempo fa era stata la star della serata. Eppure  faceva parte di una degustazione nella quale non erano mancati altri  grandi vini di Toscana e  Borgogna.